Om Namo Bhagavate Sri Arunachalaramanaya

lunedì 21 ottobre 2013

Upadesha Saram

 

Upadesha Saram

L'essenza delle istruzioni orali

Sri Ramana Maharshi
Traduzione dal tamil di K. Svaminatan

1. L'azione porta frutti, perché il Signore ha disposto che sia così. Ma come può l'azione essere il Signore? E' una cosa insenziente.

2. Il frutto dell'azione passa, ma l'azione si lascia dietro i semi di azioni ulteriori; queste conducono ad un oceano di azioni senza fine, non certo alla liberazione [moksa].
3. L'azione disinteressata, fatta in completa resa di sé al Signore, purifica la mente e indica la via verso la liberazione.
4. Non c'é dubbio su questo: l'adorazione, la lode e la meditazione, essendo opere del corpo, della parole e della mente, sono i gradini di un'ascesa armoniosa.
5. Etere, fuoco, aria, acqua, terra, sole, luna ed esseri viventi: adorare questi, considerandoli forme del Signore, è perfetta adorazione.
6. Meglio degli inni di lode è la ripetizione del Nome, e questo è meglio farlo a bassa voce che a voce alta; ancora meglio è la meditazione nella mente.
7. Meglio di momenti sparsi di meditazione è una corrente continua di meditazione, costante come un flusso di olio che viene versato.
8. L'atteggiamento invero più nobile, migliore di vedere il Signore come altro da sé, è considerare il Signore l'io interiore, l'io stesso.
9. Dimorare nel puro essere, trascendendo il pensiero con l'intensità dell'amore, è l'essenza stessa della devozione suprema.
10. Restare assorti nel cuore dell'essere dal quale siamo scaturiti è la via dell'azione, della devozione, dell'unione e della conoscenza.
11. La ritenzione del respiro controlla la mente, come una rete cattura un volatile. Il controllo del respiro aiuta a restare assorti nel cuore.
12. La mente e il respiro (come il pensiero e l'azione) sono la biforcazione  di un solo ramo, nato da un'unica radice.
13. Esistono due modi di essere assorti: per immersione e per distruzione. La mente, sommersa, emerge di nuovo; una volta distrutta, non risuscita più.
14. Se il respiro e il pensiero sono sotto controllo, la mente, rivolta soltanto verso l'interno, appassisce e muore.
15. Estinta la mente, il grande saggio ritorna al suo essere naturale,  senza più nessuna azione da svolgere.
16. Autentica saggezza, per la mente,  è distogliersi dagli oggetti esterni e contemplare la propria forma risplendente.
17. Quando la mente cerca senza interruzione la propria forma, non trova nulla. Questa via diretta è aperta a tutti.
18. La mente è formata solo da pensieri, e radice di tutti i pensieri è il pensiero 'io'. Ciò che chiamiamo 'mente' non è altro che la nozione 'io'.
19. Quando ci rivolgiamo all'interno e cerchiamo dove sorge questo pensiero 'io', l'io si vergogna e scompare, e ha inizio la ricerca della saggezza.
20. Là dove svanisce questa nozione 'io', là sorge l'io quale 'Io', l'Uno, il puro Sé, l'infinito.
21. Il significato permanente del termine 'io' è 'Quello'. Anche nel sonno profondo infatti, dove non esiste nessun senso dell'io, non cessiamo di esistere.
22. Il corpo, i sensi, la mente, il respiro, il sonno: sono tutte cosa insenzienti e irreali, e io, io che sono il Reale, non posso essere queste.
23. Non esiste un conoscitore separato che possa conoscere ciò che è; pertanto, l'essere è consapevolezza e noi tutti siamo consapevolezza.
24. Nella natura del loro essere, la creatura e il creatore sono una sola sostanza. Differiscono solo per i loro attributi e per consapevolezza.
25. Vedere se stessi liberi da tutti gli attributi è vedere il Signore, poiché egli sempre risplende come il puro Sé.
26. Conoscere il Sé non è diverso da essere il Sé, poiché il Sé è non duale. Così sapendo, si rimane Quello.
27. La vera conoscenza  è quella che trascende conoscenza e ignoranza; nella pura conoscenza infatti non c'è nessun oggetto da conoscere.
28. Conosciuta la propria natura, si rimane essere senza inizio né fine, in coscienza e beatitudine ininterrotte.
29. Dimorare in questo stato di beatitudine al di là di schiavitù e liberazione è costante servizio al Signore.
30. Quando l'io è completamente sparito, vivere semplicemente in qualità di Quello è una forma di austerità che fa progredire; così canta Ramana, il Sé.

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