Om Namo Bhagavate Sri Arunachalaramanaya

sabato 30 agosto 2014

Happiness and the Art of Being




Michael James

Capitolo 9 - Auto-investigazione e Auto-abbandono -pag. 348 


La pratica di atma-vichara o auto-investigazione è quindi solo un calmo e pacifico focalizzare l'intera attenzione sul più intimo centro del nostro essere, e dunque è la stessa pratica che in altre tradizioni mistiche è conosciuta come contemplazione o ricordo - ricordo, cioè, non tanto nel senso di ricordare, quanto nel senso di riunire o raccogliere all'indietro la nostra attenzione sparsa in tutte le altre cose ritirandola nel suo centro o sorgente naturale, che è il nostro essere più interno - il vero ed essenziale essere auto-cosciente, 'io sono'.


Mentre dare attenzione a qualsiasi cosa che non sia noi stessi è un'attività, un movimento o il dirigere l'attenzione lontano da noi stessi verso qualcos'altro, dare attenzione a noi stessi non è un'attività o movimento, ma è un'immobile ritenzione dell'attenzione all'interno di noi stessi. Poichè noi stessi siamo consapevolezza o attenzione, mantenendo l'attenzione centrata su noi stessi le permettiamo di rimanere nella sua dimora naturale. Auto-attenzione è così uno stato di solo essere, e non di fare qualcosa. E' di conseguenza uno stato di perfetto riposo, serenità, immobilità, calma e pace, e di per sé uno stato di suprema e incondizionata felicità.

Poiché la pratica di auto-investigazione è uno stato di solo essere, uno stato in cui la nostra attenzione non fa nulla ma rimane semplicemente come è realmente - come la perfetta chiarezza della naturale auto-consapevolezza non-duale - piuttosto che descrivere l'auto-investigazione come 'auto-attenzione' potremmo descriverla più precisamente come 'auto-attentività'. Cioè, non è veramente uno stato di dare o 'prestare' attenzione attivamente a noi stessi, ma è invece uno stato di solo essere passivamente attentivi o consci del nostro essere essenziale.

Dato che in realtà non siamo altro che essere auto-cosciente assolutamente ed eternamente chiaro, quando pratichiamo questa arte di solo essere auto-attentivi o auto-consci, stiamo semplicemente praticando l'essere noi stessi - essere il nostro sé reale, essere ciò che siamo realmente, o come Sri Ramana spesso usava descriverlo, semplicemente essere come siamo.

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