Om Namo Bhagavate Sri Arunachalaramanaya

domenica 30 novembre 2014

Come sperimentare la chiarezza di auto-consapevolezza che appare tra il sonno e la veglia?


Michael  James 

30 Novembre 2014

Un’amica mi ha scritto recentemente dicendo che ha seguito vari sentieri spirituali dal tempo della sua infanzia e che infine lo scorso anno Sri Ramana è apparso nella sua vita come l’insegnante supremo, ma che otto anni fa ha avuto un’esperienza mentre si svegliava dal sonno che più tardi ha identificato come ciò che Sri Ramana dice riguardo alla chiarezza di auto-consapevolezza che può essere sperimentata immediatamente dopo il risveglio dal sonno e prima che si mescoli con la consapevolezza di un corpo e un mondo. Ha cercato di fare del suo meglio per descrivere ciò che ha sperimentato, ma se ciò era davvero la chiarezza di auto-consapevolezza senza attributi cui Sri Ramana si riferiva, sarebbe impossibile descriverla a parole o anche concepirla con il pensiero, perché sarebbe stata sperimenta (e potrebbe solo esserelo stata) in completa assenza di qualsiasi pensiero o parola, e quindi è oltre la loro portata.

Quindi dalla descrizione della sua esperienza non posso dire con certezza che era quella chiarezza di auto-consapevolezza senza attributi, o se non lo era, non posso dire esattamente cosa era, ma può essere stata una tale chiarezza.  Comunque, ogni volta che sperimentiamo un’intensa chiarezza di auto-consapevolezza ,  la perdiamo non appena la nostra mente diviene attiva, e se allora ricordiamo o pensiamo a ciò, qualsiasi cosa ricordiamo o pensiamo è qualcosa diversa da ciò che abbiamo realmente sperimentato, perché ciò che abbiamo sperimentato era ‘io’ senza alcuna attività mentale come il pensare o il ricordare. Quindi, benché possiamo pensare di poter ‘rivivere’ una tal esperienza ricordandola, non possiamo realmente riviverla tranne cercando persistentemente di sperimentare perfetta chiarezza di auto-consapevolezza qui e ora.

Inoltre, la naturale tendenza della nostra mente è di interpretare qualsiasi cosa sperimentiamo in termini d’idee, concetti o credi che ci sono familiari, ma quando cerchiamo di interpretare un’esperienza di chiara auto-consapevolezza in tal modo, la nostra interpretazione di esso ci separa ancora di più da ciò che abbiamo realmente sperimentato. Per esempio, la mia amica ha interpretato la sua esperienza  con ‘la consapevolezza Divina’ e come la ‘SUPREMA SALVEZZA che è indescrivibile Amore’, e (dopo aver conosciuto gli insegnamenti di Sri Ramana) come ‘ciò che IO SONO’. Benché tali interpretazioni possano essere ‘vere’ a un livello concettuale, esse sono realmente solo concetti, e nessun concetto può adeguatamente comprendere o rappresentare l’esperienza priva di caratteristiche e quindi inesprimibile di pura auto-consapevolezza.

Ciò che segue è un adattamento della risposta che le ho scritto:

 Il risveglio è un processo in cui la mente sorge dal sonno, e per sorgere deve proiettare un corpo e simultaneamente sperimentare quel corpo come ‘io’; poi attraverso i cinque sensi di quel corpo proietta istantaneamente un mondo, di esso si sente una piccola parte. Normalmente questo processo di proiettare un corpo e sperimentarlo come ‘io’ avviene così velocemente che non possiamo notare nessun intervallo tra l’apparente ‘oscurità’ del sonno e l’apparizione del corpo mescolato alla chiarezza della veglia. Comunque, tra il sonno e la veglia c’è un breve momento in cui una pura chiarezza di auto-consapevolezza appare prima di mescolarsi e confondersi con un corpo e altre esperienze conseguenti.

Cioè, dall’apparente mancanza di chiarezza nel sonno, ciò che per primo appare è una pura chiarezza di auto-consapevolezza, ma poi usiamo questa chiarezza come la luce con cui proiettiamo un corpo e un mondo, così quasi non appena questa chiarezza appare, essa si mescola e si confonde con una consapevolezza proiettata di un corpo, che allora sperimentiamo come ‘io’.

Qualche volta come risultato della nostra pratica di auto-attentività durante lo stato di veglia, quando ci svegliamo dal sonno, siamo in grado di sperimentare e fermare brevemente il momento di chiara auto-consapevolezza libera dal corpo. Sembra che questo può essere ciò che hai sperimentato quel giorno.

Poiché non possiamo compiere alcuno sforzo per dare attenzione a sé in quel breve momento di risveglio, non possiamo fare niente in quel momento per sperimentare quell’attimo di chiarezza di auto-consapevolezza libera dal corpo. Comunque, una volta che siamo svegli, possiamo sforzarci di dare attenzione a ‘io’, e focalizzando la nostra attenzione esclusivamente su ‘io’, saremo in grado  di sperimentare ‘io’ senza alcuna mescolanza di corpo-consapevolezza. In altre parole, praticando con persistenza l’auto-attentività durante lo stato di veglia, possiamo imparare a sperimentare qui e ora la stessa chiarezza di auto-consapevolezza libera dal corpo che appare nel momento di risveglio dal sonno ma che abitualmente non riusciamo a notare in quel momento.

Cioè, chiarezza di auto-consapevolezza è ciò che siamo realmente, e quindi è ciò che sta alla base della nostra esperienza di veglia, sogno e sonno. Ma nella visione della nostra mente di veglia, questa auto-consapevolezza sembra   essere oscurata da una mancanza di chiarezza nel sonno,dall'esperienza di altre cose (il nostro corpo, il mondo e tutti i pensieri riguardo essi) nella veglia e nel sogno. Comunque, la chiarezza di auto-consapevolezza sembra essere oscurata in questi modi solo perché per durante gli veglia e di sogno siamo impegnati attivamente a dare attenzione a cose diverse da ‘io’.

 Quindi, per sperimentare la nostra naturale chiarezza di pura auto-consapevolezza, dobbiamo qui e ora cercare di focalizzare la nostra intera attenzione solo su ‘io’, quindi ritirandola da tutte le altre cose. Dunque ciò che hai sperimentato quel giorno mentre ti svegliavi dal sonno, è stato forse un breve e imperfetto assaggio dell’assoluta chiarezza di auto-consapevolezza che dovremmo aspirare a sperimentare qui e ora.

Comunque, una parola di prudenza: benché ciò che hai sperimentato quel giorno può essere stato una parziale chiarezza di auto-consapevolezza, quando pensi a ciò, lo ricordi e cerchi di descriverlo, non lo stai sperimentando com’era realmente, perché quando lo hai sperimentato la tua mente era libera da pensieri. Quindi nessun pensiero, memoria o descrizione in parole può realmente afferrare o descrivere la chiarezza che hai sperimentato nell’assenza di pensieri, così la tua memoria di esso è differente, in modo sottile ma significativo, alla tua reale esperienza di ciò.

Il motivo per cui questa prudenza è importante è che non possiamo sperimentare ‘io’ con perfetta chiarezza ricordando qualche esperienza passata di esso, così piuttosto che soffermarti sulla tua memoria di esso, dovresti cercare di sperimentare ‘io’ solamente come è realmente qui e ora. Ogni pensiero, memoria o aspettativa è qualcosa diversa da ‘io’, così dovresti cercare di dare attenzione solo all’ ‘io’ che è ora consapevole di quella memoria, quindi ritirare la tua attenzione dalla memoria stessa.

Quando le persone hanno sperimentato ciò che prendono come un assaggio di pura auto-consapevolezza, la memoria di questa esperienza può essere un aiuto o un ostacolo nel loro progresso verso il fine supremo di auto-consapevolezza assolutamente chiara.  Se si soffermano troppo sulla memoria, può essere un ostacolo, perché ciò distrarrebbe la loro attenzione lontano da ‘io’, mentre se quella memoria li motiva a cercare con persistenza di sperimentare un grado di chiarezza di auto-consapevolezza ancora più grande qui e ora dando attenzione in modo sempre di più acuto e vigilante a ‘io’, sarà un aiuto, incoraggiandoli a dare attenzione solo a ‘io’.

Quindi, qualsiasi cosa possiamo o non possiamo aver sperimentato, dovremmo cercare di dirigere tutti i nostri interessi e sforzi solo verso lo sperimentare ‘io’ solamente, in completo isolamento da tutte le memorie, i pensieri, i concetti, i credi o le idee riguardo qualsiasi altra cosa.




Nessun commento:

Posta un commento